Da quando è scattata l’allerta pandemia da Coronavirus ed il contestuale Decreto contenitivo, tutta l’Italia si è fermata, i cittadini restano a casa e le strade si spopolano e gli animali riconquistano i loro spazi.
Nonostante la situazione crei disagio, ansia e preoccupazione, c’è chi di questa emblematica e storica condizione ne ricava vantaggio: l’ambiente.
Le strade vuote e silenziose, l’uomo sembra essere momentaneamente scomparso e la natura si riprende il suo posto. Meno inquinamento si traduce, senza alcun dubbio, in un enorme cambiamento per l’ambiente. Da tutta italia arrivano foto uniche, che mai avremmo visto, di una natura che riconquista i propri spazi:
- I delfini nuotano nelle acque pulite dei porti di Messina, Cagliari e Trieste,
- Daini e cervi fanno capolino sui campi da golf in Sardegna.
- Venezia, dove le acque sono tornate limpide, i pesci proliferano e gli uccelli nidificano in posti un tempo caotici e turistici.
- Le lepri invadono i parchi di Milano.

In poco più di un mese il Coronavirus, è riuscito a ridurre gli spostamenti di lavoro e la mobilità al minimo necessario a favore dello smart working e delle videoconferenze da casa.
Il coronavirus è riuscito a far rallentare gli eccessi di produzione (gli scarichi in acqua e atmosfera), il consumo mondiale di petrolio e addirittura a pulire l’aria in Cina, tutto a beneficio dell’ambiante e di conseguenza anche dell’uomo.
Più efficace dunque di una Green Deal, o dei Fridays for Future di Greta, il coronavirus, in fatto di ambiente, ha mostrato la sua superba predominanza.
Che questa condizione ci aiuti a riflettere e a mantenere nel tempo le nuove abitudini?
Nel riflettere guardiamo “ri-vivere” la natura.