La scorsa domenica ho deciso di fare una gita in un posto veramente caratteristico di cui vi voglio parlare, le gole di Tiberio.
Si tratta di affioramenti calcarei mesozoici modellati dall’erosione fluviale che per 200 milioni di anni ha forgiato questa meraviglia della natura.
Le gole sono una sorta di stretto cunicolo che si incunea nella terra, sono lunghe circa 200 metri ed hanno pareti alte fino a 15 – 20 metri. Le Gole si trovano nel fiume Pollina tra i territori di San Mauro Castelverde, Castelbuono e Pollina nel Parco delle Madonie a pochi chilometri da Cefalù.
Al loro interno si possono osservare: “U miricu”, i numerosi nidi con le uova deposte dagli uccelli che abitano questo ambiente, i fossili risalenti a circa 120 milioni di anni fa.
Il masso al centro del percorso un tempo era passaggio segreto dei briganti e ricercati che abitavano le numerose grotte e nascondigli della zona, i giochi di luce e ovviamente una vegetazione incontaminata.
L’escursione, che dura circa 2 ore, prevede la traversata in gommone del geosito e una passeggiata lungo il fiume Pollina.
In base al periodo a valle fino alle piccole Gole o a monte fino ai laghetti dove è possibile fare il bagno.

Spesso le opposte pareti delle gole si restringono a tal punto da far pensare di poterle toccare semplicemente allargando le braccia mentre altre volte si allontanano permettendo alla luce del sole di colpire l’acqua e creare fantasiosi riflessi.
Dentro le gole l’acqua è abbastanza alta, raggiunge in certi punti anche i 5-6 metri di profondità e tutte le pareti sono abbastanza levigate e privi di appigli. Questo deve far riflettere quanti pensano di attraversarle a nuoto, perché le pesanti acque del fiume affaticano molto e il percorso non offre possibilità per riposarsi.
Oltre ai giochi di luce, spettacolari nella tarda mattinata, ai caratteristici colori dell’acqua, dovuti alla presenza di particolari piante acquatiche, alle piccole cavità che si aprono tra le pareti, alcune facilmente accessibili all’inizio del percorso, e ad un grande masso sospeso tra le alte pareti, a catturare l’attenzione sono i numerosi uccelli che nidificano in ogni buco o sporgenza, le anguille che guizzano nell’acqua – indiscutibile indicatore di acqua pulita – e poi ancora i granchi di fiume, scomparsi da tanti altri corsi d’acqua, i fossili di gasteropodi, risalenti a circa 150 milioni di anni fa.
Si racconta che il masso sospeso venisse utilizzato dai briganti che dovevano attraversare il fiume Pollina durante i mesi di piena, per spostarsi facilmente dal territorio di San Mauro Castelverde a quello di Castelbuono e ancora che in una delle grotte che si aprono tra le gole si nasconde il tesoro dei briganti maurini.

Secondo una leggenda le acque delle gole sarebbero collegate direttamente con il mare ed infatti tutto ciò che viene trasportato dal fiume fin qui dentro viene inghiottito salvo poi ritrovarlo in mare. Altra leggenda vuole che tra le alti pareti delle Gole di Tiberio di tanto in tanto si materializzi un temibile e orrendo mostro che emette paurosi suoni e inghiotte interi animali anche di grosse dimensioni come mucche e pecore.
Un ambiente selvaggio consigliato a quanti amano la natura incontaminata e hanno voglia di trascorrere qualche ora o un’intera giornata lontani dal caos dei grandi centri abitati.