Una delle sculture più famose di New York è stata realizzata da un siciliano e ha una storia davvero interessante.
Arturo Di Modica, originario di Vittoria (Ragusa), ma negli States dagli anni Sessanta, è infatti l’autore del celebre toro che si trova davanti Wall Street.
La scultura è diventata un simbolo della Grande Mela e ha compiuto ben 30 anni. Nella notte del 16 dicembre del 1989 Arturo Di Modica, con gru e camion, ha collocato quella imponente scultura nello spazio antistante la Borsa di New York. Non aveva alcuna autorizzazione per farlo. Aveva lavorato alla sua opera incessantemente per tre anni, a proprie spese: il risultato è un toro di 3,2 tonnellate. Sono bastati appena 4 minuti per piazzare il toro, con l’aiuto di alcuni amici.
Questa scultura in bronzo gode di grande fama non solo tra i newyorkesi ma anche tra i turisti che, durante il loro soggiorno nella grande mela, non si lasciano scappare l’occasione di vederla dal vivo.
Sono davvero tanti coloro che, ogni giorno, camminano nel quartiere finanziario di New York alla ricerca di questa scultura a forma di Toro, per poterla toccare in quanto si dice che farlo porti tanta fortuna! Ovviamente, non mancano le foto e i selfie per immortalare il momento.
Nel mercato delle azioni, il toro simboleggia la fase di rialzo dei mercati, a differenza dell’orso che rappresenta la fase di ribasso. Dunque, il toro immortalato in una posizione di attacco voleva simboleggiare l’ascesa dei mercati e, ciò, aveva le sue ragioni più profonde. Dopo il crollo della borsa del 1987, infatti, Arturo di Modica aveva intenzione di inviare un messaggio di speranza e forza a tutti coloro che erano stati interessati dal disastro finanziario.
Questo episodio colpì profondamente l’opinione pubblica e la fama dell’italiano Arturo di Modica crebbe a dismisura. La sua storia di artista giunto a New York in cerca di fortuna e per realizzarsi, attraverso l’apertura di un suo studio, era la storia di riscatto che accomunava tante persone che in America avevano trovato la loro fortuna. Quest’opera d’arte ispirava fiducia e speranza nel futuro dell’economia.
Per tutte queste ragioni, quando i dirigenti della Borsa ordinarono di rimuovere la scultura, le reazioni di dissenso delle persone non tardarono ad arrivare. Ormai, il Charging Bull era entrato nel cuore degli americani…
L’artista siciliano si divide tra la sua città natale e la Grande Mela. Negli anni ha realizzato altri tre tori su commissione, andati ad Amsterdam, Seul e Shanghai. Adesso ha quasi 80 anni e ha sempre grande grinta e passione.
Adesso si sta dedicando ad un progetto ambizioso, che sta realizzando a Vittoria, dal nome “Nuovo Rinascimento”.