Il Carnevale e’ il lungo periodo festivo che precede il digiuno quaresimale nei paesi a tradizione cattolica.
Si e’ creduto per molto tempo che l’origine del termine “carnevale” fosse derivato da “carne levare”. L’opinione piu’ diffusa e’ invece che il carnevale rappresenti un adattamento cristiano di antiche cerimonie purificatrici pagane.
In Sicilia vantano notorietà il carnevale di Sciacca e quello di Acireale.
Il Carnevale di Sciacca risale ad un’antica tradizione appartenente alla fine del 500. A quei tempi aveva ancora il carattere di una manifestazione spontanea e la partecipazione del popolo era pressoché totale. Già nel 1600 nel territorio di Aci vi era l’usanza di duellare a suon di uova marce e agrumi per le strade. Nel 1612 tale tipo di usanza fu severamente vietata.
Nell’Ottocento il carnevale compì un salto di qualità con l’introduzione della sfilata di “lando”, carrozze trainate da cavalli riservati ai nobili della città che lanciavano raffiche di confetti agli spettatori. Negli angoli di ogni strada bizzarri e spiritosi giochi popolari, come l’albero della cuccagna, il tiro alla fune e la corsa con i sacchi, giochi tornati alla ribalta da diversi anni. Ma è solo alla fine degli anni venti che per il carnevale di Acireale avviene la grande svolta: un forte richiamo turistico di autentico valore folklorico. Le maschere in cartapesta, entrano in scena all’inizio degli anni trenta, poi si trasformano in carri allegorici trainati dai buoi, contornati da personaggi e gruppi satirici in movimento. Un tocco di eleganza e di vivacità al carnevale di Acireale viene conferito dalle macchine infiorate.
E’ così da 70 anni che il carnevale di Acireale viene definito come il “più bello della Sicilia”: ogni anno i carri allegorico-grotteschi realizzati in cartapesta e quelli infiorati vengono realizzati senza alcun risparmio di estro creativo; lo stesso avviene per le maschere indossate dai gruppi che animano il corso carnevalesco di Acireale.
Ancora oggi al carnevale si affianca la parata medievale dei Rioni di Motta Sant’Anastasia denominata “Tre re a corte di re Carnevale”, oltre ai gruppi folkloristici e quelli di majorettes.
NASCITA DEI CARRI
In Sicilia nel 1601 si ebbe il primo carro allegorico (3 di marzo in Palermo), dove il soggetto realizzato era il dio Nettuno, intorno al quale danzavano dei personaggi impersonanti delle sirene. Nella nostra Acireale sebbene la lavorazione della cartapesta abbia origini antiche, per la realizzazione di statue sacre, per vedere realizzati i primi carri allegorici bisogna attendere qualche secolo, cioè quando alcuni volenterosi artigiani, iniziarono la lavorazione della carta pesta nell’intenzione di realizzare i primi carri, che si concretizzarono intorno al 1880.
La manifestazione carnevalesca, ricca in ogni sua espressione, continuata dagli attuali artigiani, che con impegno e maestria, tra i non pochi disagi, contribuiscono alla realizzazione della manifestazione folkloristica, degna dell’appellativo : “ Il più bel Carnevale di Sicilia”.
I CARRI FLOREALI
Un tocco di gentilezza nel carnevale Acese appare nel lontano 1930 quando per la prima volta furono allestite delle autovetture ricoperte di fiori, ma solo nel dopoguerra, si ha la creazione del “soggetto” infiorato posto sulle autovetture del tempo. Con fantasia personale ed un tocco di maestria, i partecipanti al concorso curavano e realizzavano i loro “soggetti”, precedentemente progettati. Ferro, legno, reti metalliche, e successivamente anche il polisterolo, erano alla base della struttura alla quale in ultimo si applicava l’elemento decorativo floreale.
L’esperienza, la fantasia e l’antagonismo dei costruttori, aumentarono la maestosità e la complessità dei “soggetti”, che via via richiesero l’apporto di una struttura indipendente da trainare. Più tardi nacque l’idea del movimento manuale o meccanico di alcune parti della struttura infiorata.
Ai giorni nostri, alle macchine infiorate si potrebbe dare la denominazione di “carri floreali”, che non sono da meno, per tecnica, elaborazione e bellezza.
LE MASCHERE
Le maschere “personaggio” traggono origine come strumento di satira sociale verso la metà del XVI secolo, proprio dai personaggi che avevano dominato il sistema politicamente ed economicamente nei secoli precedenti e che invece nel presente non contavano più e che quindi venivano presi di mira dalla satira, che li trasformava e li rendeva agli occhi di tutti ridicoli e comici.
Ai giorni nostri le maschere oltre che trarre origini da quelle antiche e da tutto ciò che ci circonda, si rifanno soprattutto agli eroi di film e cartoni animati.
La maschera siciliana per antonomasia è PEPPE NAPPA, che impersona le vesti di un servo sciocco. La maschera di Peppe Nappa, nei secoli passati ebbe maggior fortuna, mentre ai giorni nostri, pochissimi conoscono l’esistenza del servetto tontolone vestito d’azzurro.

Per eseguire le maschere di cartapesta bisogna attuare delle fasi ben precise.
Una volta scelto il soggetto della maschera si passa alla prima fase che è la preparazione dell’argilla. Dalla forma iniziale della maschera, via via si modellano i tratti della bocca, del naso, degli occhi ecc. Per attuare lo stampo occorre del comune gesso, che opportunamente mescolato con acqua viene spalmato sulla creta. Bisogna attendere che il gesso sia ben asciutto e a questo punto si procederà staccando la creta dallo stampo, finché esso non rimane completamente vuoto e pulito, pronto per lo stampaggio della cartapesta.
Dopo inizia la “vera” lavorazione della cartapesta. Una volta applicato il primo strato che verrà distribuito in tutte le direzioni, si incolleranno gli strati successivi opportunamente spalmati di colla. Bisogna fare attenzione che le strisce aderiscano totalmente nello stampo.
Completata questa operazione si attende che gli strati di carta asciughino. Si cercherà poi di staccare la carta plasmata nello stampo.
GEMELLAGGI
Negli anni ’90 il Carnevale di Acireale allarga i suoi orizzonti e comincia ad espandersi a livello nazionale.
La qualità della manifestazione cresce di molto, diventanto sempre più meta di turisti stranieri, e raggiungendo forse uno dei suoi apici nel 1993, quando il giornale locale titolerà “E’ stato il Carnevale più bello”.
Dal 2005 il Carnevale di Acireale instaura una serie di gemellaggi con altri carnevali d’Italia. Uno dei più prestigiosi e di successo è quello realizzato con il Carnevale di Viareggio, Carnevale d’Italia e d’Europa.
Altri carnevali, come il Carnevale di Venezia ed il Carnevale di Putignano, hanno partecipato al carnevale di Acireale con i loro costumi in esposizione ed in sfilata.