La capra girgentana inconfondibile per le lunghissime corna a spirale, o a turacciolo, la capra girgentana è una particolare razza che deve il suo nome a Girgenti, oggi Agrigento. Storia vuole che sia stata introdotta in Sicilia più di mille anni fa dagli Arabi, dopo una migrazione partita dall’ Afghanistan.
È una capra di taglia media con pelo lungo, folto e bianco, talvolta maculato. Sul mento ha una barbetta e, sulla fronte, un ciuffo folto, che gli allevatori tagliano “a frangetta” (con l’eccezione del caprone).
Si alleva al pascolo, integrando la sua alimentazione con fave, orzo, avena e carrubo. Il suo latte, rinomato per la qualità dovuta all’ ottimo equilibrio tra grasso e proteine, è stato destinato da sempre al consumo diretto. Negli anni Venti e Trenta gli allevatori passavano di casa in casa, mungendo porta a porta e vendendolo direttamente.
I formaggi di capra girgentana
Oggi la capra girgentana è protetta dal Presidio Slow Food. Il suo latte, delicatissimo e quasi dolce, si utilizza per produrre diversi prodotti caseari: varie tome di pura capra in diverse stagionature.
Voluttuosi e delicati, sono formaggi che conquistano al primo morso per la loro inconfondibile e persistente burrosità, per la loro consistenza avvolgente e il profumo unico.
Sono un vero e proprio fiore all’ occhiello della cultura gastronomica agrigentina, ricercati e apprezzati da gourmet e intenditori, in Italia e all’ estero, nonché dai più celebri chef stellati dell’isola. Qualche esempio? Ciccio Sultano, Pino Cuttaia, Martina Caruso.
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