La Sicilia è una terra meravigliosa, dove sole, mare e montagna si sposano perfettamente rendendo questo territorio unico sotto tutti i punti di vista.
Sebbene la Sicilia sia conosciuta soprattutto per le sue splendide coste e il suo mare incontaminato, esiste una Sicilia tutta da scoprire ed è quella dei monti che svettano alti a baciare il cielo.
Un posto davvero spettacolare che mi sento di consigliare particolarmente è Santo Stefano Quisquina e con esso, nello specifico, il teatro Andromeda, un luogo speciale dove natura, mitologia e arte si sposano per accogliere ogni anno un numero impressionante di visitatori.
Se poi è possibile abbinare alla visita al teatro Andromeda anche un ottimo pasto basato sui prodotti Saporapp allora la giornata a Santo Stefano Quisquina diventa davvero indimenticabile.
L’itinerario che ho percorso io e che mi sento vivamente di consigliare prevede la partenza proprio dal suggestivo paese di Santo Stefano che si trova nella maestosa e amena valle del Magazzolo e che deve il suo nome non solo a S. Stefano, appunto, ma anche al fatto che l’area è coronata da monti, dal greco “stefanos” che vuol dire corona. Il comune è situato nella provincia di Agrigento a circa 60 chilometri a sud di Palermo e circa 35 chilometri a nord di Agrigento. Il territorio ha una storia antichissima e apparteneva già a partire dal X secolo alla nobile famiglia dei Sinibaldi, la famiglia di una delle sante più amate della Sicilia, Santa Rosalia.
Percorrendo le strade del paese mi sono imbattuta in una serie di belle costruzioni del Settecento e, in particolare, nella Chiesa Madre del XVI secolo dedicata a S. Nicola di Bari, che conserva un Crocifisso ligneo intagliato, e nelle architetture urbane come il Palazzo Baronale dei Ventimiglia del 1745 e la splendida Fontana del XVIII secolo sita in piazza Castello. Il paese è tranquillo e l’aria fresca e profumata, gli abitanti che ho incontrato per strada e ai quali ho chiesto informazioni si sono dimostrati subito simpatici e cordiali. Il paese è noto anche per la Sagra del Formaggio che si tiene ogni anno a maggio e che attira migliaia di visitatori. Molta parte dell’economia del luogo è infatti basata sull’allevamento e la produzione dei formaggi.
Non molto distante dal paese è possibile visitare la Chiesa del Santuario di Santa Rosalia, posto in un luogo ameno, ricco di vegetazione e situato tra i monti Cammarata e delle Rose. È un luogo spettacolare e per me è stata un’emozione unica accedervi. Qui è possibile vedere la grotta dove per lungo tempo visse Santa Rosalia, che si era rifugiata lì per affrontare un lungo periodo di eremitaggio e vivere in comunione con Dio lontana dalla famiglia. Oltre alla grotta e alla chiesa vi è anche un suggestivo convento da visitare dedicato proprio alla Santa.
Lasciato il piccolo paese di Santo Stefano Quisquina è possibile raggiungere il teatro Andromeda, sito in contrada Rocca. Io sono andata in una giornata di sole in cui la temperatura era mite ed è stato davvero straordinario. Bisogna percorrere una strada di campagna per raggiungerlo ma il percorso è agevole.
All’ingresso, al botteghino, ho trovato uno dei figli di Lorenzo Reina, il pastore e scultore che ha realizzato il teatro, che mi ha accolto illustrandomi le caratteristiche principali del luogo. Inizialmente mi sono accomodata nell’area ristoro della struttura e mi sono stati offerti vino, formaggi e salumi di produzione propria perché annessa al teatro vi è una fattoria di proprietà sempre di Reina.
Tutto intorno l’atmosfera è davvero suggestiva! Poco dopo mi sono avviata per visitare il teatro. Lungo il tragitto è possibile ammirare delle opere artistiche. In primis vi è rappresentato Icaro caduto, una rappresentazione così realistica da sembrare vera. Altra opera è quella denominata “Le mie parole sono pietre”, realizzata tra il 2012 e il 2017, che rappresenta il dio Enki, il “Signore della Terra”. Proseguendo vi è l’opera denominata “Imago della parola”, realizzata tra il 2007 e il 2012; al solstizio d’estate al tramonto il sole entra nella bocca dell’imago e, secondo quanto mi è stato riferito, si fa parola di luce e di buona speranza. Altra suggestiva costruzione è il museo, si tratta di una torre ottagonale la cui realizzazione è iniziata a partire dalla metà degli anni ’80.
Alla fine del percorso ho avuto finalmente modo di entrare nel teatro. È costituito da una scena centrale e da sedili in pietra, il tutto, costruito da Lorenzo Reina, ha lo scopo di rappresentare la galassia di Andromeda. Il posto è particolarmente bello da vedere soprattutto al tramonto.
Il teatro vuole essere la sintesi perfetta della natura, dell’astronomia e della mitologia.
Sono rimasta all’interno del teatro per un po’ ad osservare la bellezza del paesaggio, sentendomi come in un posto senza tempo dove tutto acquista un significato più profondo.
Al termine della visita, tra l’aria di campagna e la fatica della camminata, ho pensato di fermarmi a fare uno spuntino. Avevo con me del pane che avevo acquistato in un piccolo panificio di Santo Stefano, attirata dall’odore, e l’ho accompagnato al formaggio che mi era stato offerto all’inizio della visita dai Reina e ai pomodori secchi e capperi sott’olio Saporapp che mi piacciono particolarmente. Per fortuna avevo portato anche il mio adorato succo di pesca Saporapp, così ho potuto degnamente rifocillarmi dopo tutto il tragitto fatto prima tra le vie di Santo Stefano e poi all’Eremo di Santa Rosalia e infine al teatro Andromeda.
Di questa giornata porterò con me una sensazione di benessere, un tuffo nella storia, nella natura e in un mondo magico. Non posso che consigliare a tutti di visitare questo posto stupendo per ricaricarsi di energie positive e fare un’esperienza assolutamente imperdibile.