Le mandorle rappresentano un tipo di frutta secca di estrema importanza per la nostra alimentazione!
Impiegate da secoli nella cucina, esse sono in grado di apportare grandi benefici alla nostra salute e sono utilissime anche per essere impiegate nelle ricette di bellezza.
Tante sono le storie e le tradizioni che l’accompagnano, tantissimi, inoltre, sono i miti, le leggende e gli aspetti magici che fanno di questo frutto uno dei più usati in cucina.
Vediamo, dunque, quali sono gli aspetti più caratteristici della mandorla, i suoi benefici e tutto ciò che c’è da sapere su questo meraviglioso e gustosissimo frutto.
Indice dei Contenuti
La mandorla tra storia e tradizione
Le mandorle sono frutti antichissimi, tanto che l’albero era già presente nella prima parte dell’Età del Bronzo nelle zone dell’Asia Minore. Si impiegava in Egitto già nel 1325 a.C. circa, dove sono stati ritrovati dei resti nella tomba del faraone Tutankhamon. Da questo territorio si sarebbero diffuse in tutti i paesi del bacino del Mediterraneo, compresa l’Italia. Nello specifico, le prime importazioni si ebbero in Sicilia, dove giungevano le preziose merci provenienti dagli scambi commerciali con i Fenici; da qui giunse in tutta la Magna Grecia, dove si cominciò ad utilizzarla principalmente in cucina divenendo un alimento importante, parte integrante dell’alimentazione locale, ingrediente d’uso comune in cucina adoperato anche per aromatizzare il vino.
A differenza delle mandorle dell’albero coltivato, quelle dell’albero selvatico presentano una forte tossicità dato che contengono glucoside amigdalina che, in conseguenza di danni subiti al seme, si trasforma in acido cianidrico. I fiori dell’albero di mandorle sbocciano, generalmente, all’inizio della stagione primaverile ma, in zone a clima più mite, è possibile vederli fiorire anche tra gennaio e febbraio, per questo simboleggiano la speranza, oltre che il ritorno alla vita della natura ma, sfiorendo nell’arco di un breve lasso di tempo, rappresentano anche la delicatezza e la fragilità.
La fortuna di questo albero e del suo gustoso frutto nella nostra tradizione si deve anche alla concezione secondo cui la mandorla è simbolo di fertilità tanto che, proprio per questa caratteristica, veniva donata ai novelli sposi in segno d’augurio, dichiarando un auspicio di prosperità. Ecco perché ai matrimoni si è soliti regalare i confetti in grande quantità, prodotti, di solito, con la varietà nota come “Pizzuta d’Avola” che rappresenta il fulcro dei famosissimi confetti di Sulmona.
La mandorla: miti, leggende, magia e folklore
La mandorla è il simbolo della nascita e della resurrezione: infatti essendo il mandorlo il primo albero a sbocciare in primavera simboleggia la rinascita della natura, il suo rinnovarsi dopo la morte invernale. Essa è molto ricca di significati esoterici, è il segreto che si svela rompendo il guscio. Essendo nascosta, rappresenta l’essenza spirituale, la saggezza, la sapienza. Infatti in alcuni riti sacri si prescrive di nutrirsene. Avendo una forma ovoidale, è collegata alla matrice, come simbolo di fecondità e di nascita primordiale dell’universo e, in alcune civiltà, alla Magna Mater. Rappresenta un spazio chiuso, protetto, e delimita lo spazio sacro separandolo dallo spazio profano: protettrice che separa il puro, l’originario, dall’impuro. La vescica piscis, che richiama la mandorla, era un simbolo già noto in India, nell’antica Mesopotamia, in Africa e nelle civiltà asiatiche, ma si diffuse ampiamente soprattutto nel contesto cristiano, mediante l’associazione della figura del pesce a Cristo.
Per tutti questi significati simbolici la mandorla è stata collegata a numerosi miti e leggende, ha. diffuso parole sacre, cultura e folclore, che affondano le radici in tempi lontani nell’area geografica a clima mediterraneo in cui la pianta è coltivata. Essa è in relazione con particolari divinità antiche, per esempio, nel mito di Attis, la madre Nana concepisce il dio mettendosi in seno una mandorla; nella mitologia greca, essa è il simbolo di Era; noto è anche il mito di Acamante e Fillide.
La Mandorla nella Magia
Antichi riti di magia venivano praticati durante il Medioevo, in cui la mandorla era uno degli ingredienti usati per fantomatici filtri d’amore e persino per pozioni afrodisiache; inoltre era frequente ridurla in poltiglia e mescolarla con olii profumati, tanto da essere utilizzata come base per creme da applicare sul corpo di giovani fanciulle in età da marito, ciò perché i fiori di mandorlo sbocciavano nella stagione considerata propizia per i fidanzamenti.
La Mandorla nel Folklore
Anche nel folklore i fiori di mandorlo sono importanti. Alle tradizioni folcloristiche della Spagna appartiene una leggenda araba secondo la quale il califfo musulmano Abd al-Rahman III fece piantare dei mandorli sulle colline attorno al suo palazzo nel villaggio di Madinat-al-Zahra, vicino Cordova. Voleva restituire il sorriso all’amata moglie Azahara, che soffriva di nostalgia, alla vista dei fiori bianchi assomiglianti al candido manto di neve della Sierra Nevada, che lei un tempo poteva ammirare dalla propria abitazione a Granada.
Nel sud del Marocco viene organizzato ogni anno nel mese di febbraio il “Festival del Fiore di Mandorlo”, in cui musicisti, ballerini e cantastorie allietano per l’occasione il villaggio di Tafraoute, tra le montagne Anti-Atlas, al centro della Valle Ameln, famosa per la produzione di mandorle.
In Sicilia, ad Agrigento, è famosissima la Festa del Mandorlo in Fiore, uno degli eventi più importanti della regione, tanto che ogni anno sono tantissimi i turisti che affollano le vie della città dei Templi per potere assistere alle sfilate dei tanti gruppi folkloristici locali, nazionali ed internazionali invitati all’evento.
La mandorla nell’arte, simbolismi e rappresentazioni
La mandorla, frutto del fiore del mandorlo, è un simbolo strettamente legato alla fecondità e alla rinascita di una natura rigogliosa, che riempirà di frutti prelibati le tavole dei contadini. Per questo è stata spesso soggetto di molte rappresentazioni artistiche fin dall’antichità.
La mandorla nella letteratura
Gran parte della sua fortuna in ambito artistico si deve ai miti che la circondano, in particolare il mito di Fillide e Acamante, che è servito da fonte di ispirazione per numerose opere.
In ambito letterario quest’antica epopea greca, di cui parlò Omero, venne ripresa da Ovidio nell’opera erotico-mitologica intitolata “Eroidi” (Heroides), composta tra il 25 a.C. e il 16 a.C. Si trattava di una raccolta di 21 lettere poetiche immaginarie, d’amore e di dolore, tra le quali 15 scritte da eroine abbandonate dai loro innamorati o mariti, tre da eroi con abbinate le tre risposte.
Molto più tardi perfino il poeta Boccaccio nel suo “Decamerone” descrisse con dovizia di particolari una golosissima casa fatta di marzapane cioè, semplicemente, di mandorle e zucchero, tessendo le lodi di questo straordinario frutto.
La Mandorla nell’arte
Anche il celebre pittore Vincent Van Gogh (1853-1890) si lasciò ispirare dai fiori di mandorlo tanto da rappresentarli in più di una decina di quadri. Uno dei più famosi fu l’olio su tela intitolato “Ramo di mandorlo in fiore”, dipinto a Saint Remy de Provence prima di morire, in occasione dell’annuncio della nascita del nipote Vincent Willem, figlio di suo fratello Theo. La posizione dei fiori e la precisione delle linee indicano che fonte di ispirazione per il pittore impressionista fu l’arte dell’incisione giapponese, mentre il soggetto simboleggia l’affacciarsi di una nuova vita.
La mandorla per la sua forma ovoidale è collegata alla matrice, come simbolo di fecondità, di nascita primordiale dell’Universo. Per questo fu soggetto di molte rappresentazioni artistiche di carattere religioso, come nel caso del geniale Perugino “divin pittore” che usò nei suoi quadri la cosiddetta “mandorla mistica” (simbolo di forma ogivale ottenuto dalla sovrapposizione di due cerchi) per incastonare la Vergine Maria nell’Assunzione quale simbolo dell’unione fra terreno e divino.
La Mandorla Mistica si ritrova frequentemente nelle basiliche paleocristiane e nelle catacombe, nelle quali è posta in maniera orizzontale anziché in verticale, rappresentante la stilizzazione di un pesce, simbolo di Cristo Redentore, che prende il nome di Ichthys. In particolare, i due cerchi che si incontrano sono la rappresentazione dei due mondi su cui si basa la creazione dell’Universo, ovvero il Divino e l’Umano. Il simbolo si ritrova anche nelle lunette dei maestosi portali delle cattedrali tardo-romaniche e gotiche, in particolar modo quelli delle cattedrali francesi.
La mandorla in cucina
Fin dai tempi più antichi le mandorle sono state consumate sia fresche, al naturale, sia secche, salate o dolci. Ricca di vitamine (A, B ed E), sali minerali, ferro e potassio, la mandorla dolce viene utilizzata soprattutto per la preparazione di dessert e bibite (come l’orzata), quella amara invece data la presenza di amigdalina, sostanza che diventa facilmente tossica, è usata principalmente in profumeria, medicina e cosmesi. Sono usate nella preparazione di vari tipi di dolci (confetti, torroni, torte, budini) e come ornamento di dolciumi. Con le mandorle si prepara anche il latte di mandorla, una bevanda ottenuta riducendo le mandorle in pasta e poi diluendo questa con acqua naturale. Questo latte già durante il Medioevo era utilizzato in moltissime ricette, soprattutto nei lunghi periodi “di magro”, cioè nei tempi di astinenza dalla carne, come la Quaresima. Ma anche il “biancomangiare”, preparato con mandorle tritate, era un piatto essenziale di ogni banchetto medievale e in Italia lo si serviva nelle scodelle all’inizio del pasto. Durante il Rinascimento, invece, la mandorla veniva usata soprattutto nei dessert che chiudevano sontuosamente i banchetti più raffinati.
Oggi la mandorla è davvero diventata un elemento gastronomico di estrema importanza nella nostra dieta mediterranea. Viene impiegato per arricchire piatti di ogni tipo, da quelli a base di carne a quelli a base di pesce, e non solo dolci. Particolarmente deliziosa è la crema di mandorle da spalmare o da utilizzare per la preparazione di diversi tipi di dolci. Si tratta di una vera e propria delizia per il palato. Altro alimento molto in uso è il pesto di mandorle per la preparazione di primi piatti davvero sorprendenti.
La mandorla: un potente alleato del nostro benessere
Dalla mandorla si estrae l’olio di mandorle. Esso dà tantissimi benefici per la cura della persona poiché la mandorla è benefica sotto molti aspetti. È l’olio vegetale più conosciuto e utilizzato nella cosmesi naturale grazie alle sue proprietà emollienti, addolcenti, nutrienti e lenitive per la pelle degli adulti, ma anche per quelle delicate dei bambini e dei neonati.
L’olio di mandorle dolci, ottenuto dalla spremitura a freddo del nocciolo, ha un odore delicato e paradisiaco; nonostante sia un olio grasso, si assorbe rapidamente sulla pelle. È composto da circa il 30% di acido linoleico, circa il 65% di acido oleico e, per la restante parte, da acido palmitico e acido stearico; l’acido oleico, presente in percentuale maggiore, è quello che conferisce all’olio di mandorle proprietà emollienti ed elasticizzanti per la pelle. Contiene inoltre: vitamine (soprattutto B ed E), proteine e sali minerali (zinco, ferro, calcio, magnesio, fosforo e potassio), fitosteroli che migliorano la funzione barriera e la microcircolazione della pelle, rallentandone l’invecchiamento; triacilgliceroli dalle proprietà emollienti e lenitive, che aiutano a ricostruire il film lipidico della pelle; alcoli triterpenici che proteggono la pelle da batteri e funghi.
L’olio di mandorle dolci viene utilizzato fin dai tempi antichi, quando l’alta società egiziana lo impiegava per preparare unguenti da massaggio unendo all’olio il miele, la cannella e il vino aromatico; oggi questo olio è ormai ampiamente riconosciuto e utilizzato in cosmesi poiché gode di una serie di proprietà benefiche per la pelle, prima tra tutte quella idratante e nutriente, oltre che quella emolliente ed elasticizzante. Oltre ad essere utilizzato puro, può essere usato in sinergia con altri oli e oli essenziali.
Oltre che in cosmesi, l’olio di mandorle dolci viene impiegato anche ad uso alimentare poiché ha potere lassativo; inoltre si rivela utile per ridurre infiammazioni dell’apparato digerente, aiuta a calmare la tosse e a rimuovere il muco bronchiale. Tra i suoi tanti benefici, l’olio di mandorle è utilissimo per la cura dei capelli. Infatti, li protegge e li disciplina, è utile nel trattamento dei capelli molto secchi, crespi o sfibrati dal sole e dalla salsedine o anche solo per aiutare nella piega. Va applicato sui capelli leggermente umidi, insistendo su lunghezze e punte e lasciato agire per 30 minuti. È utile per idratare mani e unghie e proteggerle dalle intemperie. Infatti, tutte le sere prima di andare a dormire le si può massaggiare con dell’olio di mandorle che aiuta anche a prevenire le macchie e l’invecchiamento cutaneo.
Articolo completo e interessante, si legge tra le righe , l’amore per la terra e per i doni che lei da’.Complimenti!
Saluti affettuosi segretidifamiglia
Crediamo molto nelle risorse del nostro territorio.La Sicilia, così come il resto d’Italia, offre moltissime risorse enogastronomiche d’eccellenza, la nostra mission è la conoscenza e la valorizzazione del territorio. Grazie per aver condiviso il tuo pensiero! Al prossimo articolo